Il riordino degli archivi degli enti pubblici segue le indicazioni delle leggi di seguito riportate:
e prevede due fasi:
1) Studio di fattibilità e redazione del progetto di riordino e inventarazione dell'archivio
- Valutazione delle modalità di riordino e/o inventariazione dell'archivio
- Redazione di un piano di lavoro archivistico
- Ricerca di fonti finanziarie disponibili
2) Riordino ed inventariazione dell'archivio storico e di deposito
- Riordino integrale dell'archivio o di una porzione di questo da inventariare
- Produzione dell'elenco archivistico sintetico
- Produzione di un inventario redatto al termine di un processo critico di riordino che descrive la singola unità archivistica
- La redazione dell'inventario si ottiene dopo la schedatura preliminare delle unità archivistiche
- Produzione dell'indice delle categorie in ordine alfabetico: persone, famiglie, località, istituzioni, materie, merci, etc.
- Operazioni di imbustamento del materiale archivistico rinvenuto sciolto o solo fascicolato; eventuale cartellinatura con apposizione di etichette che indicano la segnatura archivistica del pezzo
- Produzione di una guida topografica che consente di localizzare la collocazione fisica di un archivio, di una serie o di un pezzo, all'interno del luogo di conservazione
- Assistenza tecnica informatica per la realizzazione di tutti i mezzi di corredo su supporto informatico
- Redazione del massimario di scarto e conservazione che prevede la produzione dell’elenco di tutte le tipologie di documenti (che compaiono in un determinato archivio, completo di termini di conservazione), il titolario di classificazione che costituisce parte integrante dell’elenco)
- Selezione e scarto del materiale archivistico che ha l’obiettivo di individuare i documenti destinati alla conservazione perpetua e di predisporre gli elenchi del materiale archivistico ritenuto superfluo e destinato all’eliminazione fisica